giovedì 7 aprile 2011

Intervista a Nicola Borrelli, Direttore Generale per il Cinema del MIBAC





L’intervista in esclusiva che Cinemonitor pubblica oggi con Nicola Borrelli, Direttore Generale del Cinema del MIBAC, è interessante perché giunge in un momento particolare. Il precipizio che si stava palesando agli occhi degli operatori del settore, dagli autori ai produttori, sembra allontanarsi. Salvo mutamenti dell’ultima ora, pare finalmente scongiurato il pericolo del “tutti a casa”. Strano paese davvero il nostro. Sino a pochi giorni fa tutto sembrava perduto, stavano scendendo in lotta sindacati e associazioni varie, poi l’inatteso colpo d’ala del governo. Non più la paventata proposta di aumentare il costo dei biglietti di un euro, a partire dal prossimo luglio per coprire il disavanzo del FUS (il famigerato Fondo Unico per lo Spettacolo). La proposta di tale aumento era stata contestata in particolare dal mondo degli esercenti. In sua vece, viene ora proposto un modesto prelievo sulle assise della benzina, in pratica una imposta sui consumi (altrimenti detta imposta di scopo). Le assise sono tasse introdotte per raggiungere determinati obiettivi e coprire una serie di spese ricorrenti. Nella fattispecie sulle assise gravano anche le tasse più assurde, a partire da quelle per coprire le spese del disastro del Vajont del 1963 e persino della guerra di Abissinia del 1935! Oltre ai carburanti, le assise vengono applicate al gas, all`energia elettrica, agli alcolici e ai tabacchi.
    Non tutti sanno, ma è bene ricordarlo, che quasi la metà dei fondi FUS vanno alla lirica (per l’esattezza 47,5 per cento). Il resto è così suddiviso: il 18,5 per cento al cinema, il 16,3 al teatro, il 13,7 alla musica, il 2,3 alla danza e l`1,5 per cento agli spettacoli circensi. Per scongiurare il disastro annunciato nel caso di ulteriori detrazioni al FUS, il governo ha dunque programmato un intervento reso pubblico dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, che ha assicurato la reintegrazione dei fondi per la cultura per l`anno in corso. Al FUS dunque dovrebbero andare circa 438 milioni. Di questi, circa 140 milioni per lo Spettacolo, 80 per la Conservazione dei Beni culturali e infine 7 milioni per gli istituti culturali e altro ancora. Analizzando l’intervista con  il direttore Borrelli si evincono dei dati sorprendenti. Intanto apprendiamo che nel corso del 2010 abbiamo realizzato ben 114 film, oltre a 27 coproduzioni, per un totale di 141 pellicole. A mio avviso un numero di certo stimolante per l’industria, ma di troppo superiore a quanto il mercato sia in grado di assorbire. Il primo risultato di un eccesso di produzione è sotto gli occhi di tutti: titoli che appaiono e scompaiono nello spazio di un weekend, quando nel caso peggiore neppure vengono distribuiti.    


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