lunedì 3 dicembre 2012

Una famiglia perfetta: merito anche del favoloso duo Giallini - Crescentini


Look semplice e sguardo triste, Carolina Crescentini è Sole in Una famiglia perfetta di Paolo Genovese, commedia natalizia nelle sale da oggi, in cui Leone paga degli attori perché fingano di essere la sua famiglia per le feste. La bionda interprete di Boris diventa quindi la finta moglie (e vera innamorata) del capocomico Giallini, sposato “nella realtà” con Claudia Gerini, a sua volta coniuge sulla scena di Leone/Castellitto. 



Il suo personaggio nel film è molto solo. Teme la solitudine?
«Certo che sì. Appena visto il film mi è venuta voglia di fare otto figli!».
La sua Sole ha un’infatuazione per il “maschio alfa”...
«Ne ho conosciute di attrici che si innamorano del capocomico. È quasi un cliché da compagnia teatrale».
Per essere una “famiglia perfetta” è necessario fingere?
«Non indispensabile. A casa mia, non c’è possibilità di fingere perché siamo schietti». 
Dopo Boris, di nuovo un doppio registro sul set: “persona” e personaggio.
«Sì, ma ho fatto un upgrade! Per fortuna Sole ha un po’ più di talento di Corinna, anche se nel suo passato c’è Trilly bulimica alla sagra dello strangozzo». 
Un ruolo che non le hanno mai proposto e vorrebbe fare?
«Non hanno capito che sono goffissima e che dentro di me c’è Benny Hill. Vorrei far ridere, con l’aiuto di bravi sceneggiatori».

«Il mio personaggio? Un cornuto pieno di sentimenti». La butta sul ridere Marco Giallini, capocomico della compagnia teatrale che, a Natale, si trasforma nella famiglia del cinico riccone. Ma la sua “vera” moglie dovrà fingersi sposata proprio al padrone, facendo scattare la gelosia.
In “Una famiglia perfetta” è il capocomico, sembra esserlo anche nella vita.
«Sono fatto così. Anche quando presentai “Acab”, con gli schizzi di sangue ovunque e un tema drammatico, io scherzavo. Io con la vita ci gioco. Mi prendo sul serio solo quando vado a 250 all’ora in moto. O quando mi trovo in rianimazione, come mi è successo…
Giallini, bisogna fingere perché una famiglia duri?
«Le famiglie durano sempre meno e fingere un po’ può essere un segreto per non sfasciarle. Bisogna essere accomodanti, io lo so perché vengo da una famiglia unita».
E lei è spaventato dalla solitudine come il protagonista?
«No, non soffro di solitudine e non mi spaventa nulla».
I suoi prossimi personaggi quali saranno?
«Sarò al fianco di Kasia Smutniak in “Tutti contro tutti” di Ravello e con Raoul Bova in “Buongiorno papà” di Leo. Poi conto di fermarmi un po’, anche perché prima mi dicevano che lavoravo poco, ora invece che sto da tutte le parti. Quindi ho deciso: andrò in moto. E poi aspetto qualcosa che mi appassioni davvero, come questo film di Genovese».