giovedì 29 dicembre 2011

Waiting for “The Descendants” , PARADISO AMARO: in sala dal 17 FEBBRAIO


The Descendants  di Alexander Payne con George Clooney uscirà in Italia il 17 febbraio 2012 distribuito dalla Fox, con il titolo PARADISO AMARO.
Il film, che ha ricevuto 5 candidature ai Golden Globes 2012, è già stato presentato in Italia all’ultimo Torino Film Festival, con ottimo successo di pubblico e di critica.

Dal regista Premio Oscar Alexander Payne, un film ambientato nelle isole Hawaii, che racconta le imprevedibili vicende di una famiglia americana che si trova a un bivio. Quando sua moglie entra in coma in seguito ad un incidente in barca al largo di Waikiki, Matt King (George Clooney), padre di due figlie, dovrà riesaminare il proprio passato e affrontare gli imprevisti del futuro. Rimasto solo, cercherà di ricucire il rapporto con le figlie, la matura Scottie (Amara Miller) di 10 anni e la ribelle Alexandra (Shailene Woodley) di 17, dovendo allo stesso tempo decidere se vendere o meno la terra di famiglia, una striscia di spiaggia tropicale di inestimabile valore, che la famiglia King ha ereditato dai reali hawaiani e dai missionari.
Quando Alexandra rivela al padre che la madre, al momento dell’incidente, si trovava con il suo amante, Matt inizia a riflettere sulla sua vita e capisce che deve darle una svolta. Insieme alle due figlie intraprende un viaggio avventuroso alla ricerca dell’amante della moglie, durante il quale inizierà a ricostruire la sua vita e la sua famiglia.

martedì 20 dicembre 2011

Ecco a voi Don Natale: gli auguri che “non potete rifiutare”

Se non avete mai visto un babbo natale in versione mafioso, allora non potete perdervi l’applicazione per Facebook lanciata da Sky che, proprio attraverso un “padrino” vestito di rosso e con la barba, vi consentirà di mandare gli auguri di natale più originali e divertenti che abbiate mai fatto.
Andando sul sito www.donnatale.it , attraverso il vostro profilo facebook e con pochi click, potrete personalizzare un video messaggio di auguri davvero originale; sarà nientemeno che Don Natale, il babbo natale ispirato ai gangster mafiosi hollywoodiani, ad arrivare sulle bacheche dei vostri amici con un video che prenderà spunto proprio dal vostro (e dal suo) profilo facebook.
In che modo? Semplicissimo…
Una volta connessi  al proprio account facebook e scelto l’amico a cui inviare gli auguri, dovrete soltanto scrivere qualche riga di accompagnamento, che sarà poi il messaggio che Don Natale consegnerà di persona al vostro amico. Fatto questo (mi raccomando siate originali e magari calatevi nel personaggio…insomma, fate i mafiosi!) vi basterà scegliere quale tra le vostre foto del profilo vorrete che vi rappresenti nel video personalizzato; scegliete con cura perché sarà la foto che vi svelerà al destinatario.
La cosa divertente è che il tutto sembra davvero realistico: nella stanza in cui verrete accolti ci saranno sparpagliati diversi indizi, come foto sulle pareti o fascicoli in stile polizesco (provenenti dal vostro profilo fb e da quello del vostro amico) che sembrerà quasi che Don Natale vi conosca davvero. Il suo tono di voce, degno del Padrino dei bei tempi, darà quel tocco in più ai vostri auguri.


Una volta realizzato il filmato non vi resterà che condividerlo con i vostri amici postandolo direttamente sulla loro bacheca oppure inoltrando semplicemente il link al video via mail o tramite twitter.
Se state cercando un modo originale e simpatico per fare i vostri auguri di natale, beh…mandare Don Natale sulla bacheca è di certo un’offerta che i vostri amici non potranno rifiutare!!!


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Vacanze di natale: ritorno al passato?

Addio cinepanettone, bentornato film di Natale. C’è una novità nell’appuntamento con il cinema di Christian De Sica: il cinepanettone, quest’anno, fa ridere. Anche i critici. Con Vacanze di Natale a Cortina, dopo il quasi flop dello scorso Natale, il produttore Aurelio De Laurentiis è corso ai ripari: squadra che non vince si cambia, a partire dagli sceneggiatori. 



E allora fuori i soliti nomi, fra cui Fausto Brizzi ormai alle prese con la propria carriera, e dentro i fratelli Vanzina, padri biologici del cinepanettone anni 80 tornati in squadra dopo una burrascosa anticamera. «Nell’ultimo periodo i film di Natale avevano preso una strada diversa – ha detto Enrico Vanzina - si erano scollati dalla realtà, le storie erano solo un pretesto per viaggiare in location esotiche. E allora abbiamo chiamato De Laurentiis e gli abbiamo detto: torniamo a lavorare insieme, torniamo a Vacanze di Natale». Bandita la volgarità spicciola, ridotto il numero di parolacce e scomparsa ogni traccia di nudità gratuita, il nuovo cinepanettone boccia le gag e promuove le battute, riscopre i tormentoni, archivia la farsa, spinge sulla commedia: «Il copione era cicciottello, la scrittura matura – ha detto Sabrina Ferilli, partner di De Sica nel film – e quindi anche per noi c’era più gusto a recitare».
Confermato De Sica, protagonista di una delle tre storie a intreccio, il cambio di guardia è anche nel cast: molte le new entry, tra cui l’azzeccatissimo Ricky Memphis, molti i nuovi ruoli, con De Sica mattatore, per la prima volta senza spalla comica, nei panni «del cornuto. Questa sì che è una soddisfazione: da farfallone a cornuto – ha detto – ma la cosa che mi rende felice è che credo di aver dimostrato così di essere un attore, non la metà di una coppia: posso fare il mio lavoro senza Boldi e Ghini, nonostante con loro mi diverta». Novità infine sulla location, Cortina d’Ampezzo, la stessa dello storico Vacanze di Natale: «Ma non c’è effetto nostalgia – ha detto Vanzina – perché l’Italia di oggi è diversa da quella anni 80. Allora c’era euforia e fiducia nel futuro, oggi siamo alla frutta. Raccontiamo con allegria un’Italia allo sfascio, quella di un imprenditore che gioca sporco per sopravvivere o di una coppia di poveracci per cui il massimo della vita è incontrare Lori Del Santo in vacanza». Domani il film sarà in sala con 750 copie, ma senza paura di deludere i fan: è questa la formula originale. Non chiamiamolo più cinepanettone, ormai è la supercommedia di Natale. La commedia dell’oggi.

domenica 18 dicembre 2011

La tradizionale lista nera dei migliori script dell'anno abbandonati nei cassetti delle major. Fra i titoli 2011 il web tifa  "Chewie", ispirato a un personaggio-cult di "Guerre stellari". E poi crittografi gay, battaglie tra inventori, il lato oscuro delle missioni lunari. Nella speranza che alla fine arrivi Clooney: è già successo...

 

La Hollywood dei sogni del cassetto. Dei progetti finiti nel dimenticatoio. Dei desideri infranti. Dei capolavori che sarebbero potuti nascere, e che non vedranno mai la luce. E' suggestiva, l'immagine degli scaffali delle major popolati di sceneggiature prese in considerazione, magari approvate, ma poi bocciate (più o meno senza appello) dall'executive di turno. Decine, anzi centinaia. Tutte destinate all'oblio? Fino a un certo punto: perché un dirigente cinematografico chiamato Franklin Leonard compila, ogni anno, una blacklist dei film più interessanti non realizzati. Gli script trascurati, ma che avrebbero meritato miglior sorte.
Un elenco complessivo di 73 titoli, che comprende la top ten dei migliori progetti "abortiti", compilato sentendo circa 300 addetti ai lavori. E il risultato di questo lavoro di selezione è un elenco di trame più o meno esilaranti, più meno intriganti. L'altra faccia della medaglia, nell'ambito della settima arte. Alcune idee fanno sorridere, altre - almeno sulla carta - sembrano efficaci. Tra i magnifici dieci del 2011, a colpire di più - e infatti sta già facendo il giro del web - è un possibile film chiamato Chewie. Dove il titolo sta per il dimunutivo di Chewbacca, lo scimmione (o meglio, secondo la mitologia creata da George Lucas, un esponente della razza Wookie)
inseparabile da Han Solo-Harrison Ford nella prima trilogia Star Wars. Uno dei personaggi più amati dell'intera saga.

La sceneggiatura in questione, scritta da Evan Susser e Van Robicheaux, è un dietro le quinte della serie cult, centrato sulla lavorazione da incubo dei primi film. Il tutto raccontato dal punto di vista dell'attore inglese (altissimo) che interpretò Chewie, Peter Mayhew. Interpellati dal magazine Entertainment Weekly, i due autori dello script rimasto nel cassetto si dicono entusiasti della loro presenza nella blacklist. E confessano che la loro maggiore difficoltà, nel buttare giù il copione, è stata "essere obiettivi nei confronti di Star Wars: è un universo popolato di fan duri e puri, e noi stessi siamo grandi appassionati".

Non solo Guerre stellari, però. La lista nera delle migliori sceneggiature non realizzate spazia fra temi diversissimi, nello spazio e nel tempo. Ad esempio The Imitation Game, scritta da Grahan Moore, racconta la vicenda di colui che decodificò il celebre Codice Enigma utilizzato dai tedeschi durante l'ultima guerra mondiale. E che poi fu perseguitato in quanto omosessuale, fino al suicidio per avvelenamento. Sempre legato a temi bellici The Outsider di Andrew Baldwin: dopo la Seconda guerra, in Giappone, un americano ex prigioniero di guerra si fa strada nella yakuza, la mafia locale. 

Nel segno di un altro celebre fatto realmente accaduto è In the event of a moon disaster, di Mike Jones: ipotizza cosa sarebbe successo se la storica missione lunare dell'Apollo 11 fosse finita in tragedia. Legata in qualche modo alla storia vera (in un periodo ben più lontano, però) è The Current war di Michael Mitnick: la guerra senza quartiere fra Thomas Edison e George Westinghouse, duellanti per l'invenzione dell'elettricità. Tema classicamente catastrofista, invece, in The End di Eli Coleite: il mondo finirà in sei ore, e noi seguiamo la vita di tre diversi personaggi, in tre diverse parti del mondo. Restando sul piano dei generi con una lunga tradizione alla spalle, gli zombie sono protagonisti assoluti di Maggie: variazione sul tema morti viventi con al centro una famiglia di agricoltori.

Tutte trame bocciate dalle major, e ora rivalutate dalla blacklist. E non si tratta solo di un premio di consolazione: negli anni predecenti sceneggiature finite nella lista nera sono poi state ripescate, diventando pellicole di serie A. Come The Descendandts, diretto da Alexander Payne e con George Clooney protagonista, nelle sale italiane dal prossimo febbraio; o la commedia 50/50 di Jonathan Levine, con lo specialista del genere Seth Rogen. Chissà se anche qualcuno degli script 2011 avrà la stessa fortuna. Fan e social network, nel frattempo, il loro preferito già lo hanno individuato: Chewie, naturalmente. A dimostrazione che il fascino di Star Wars davvero non muore mai.

(fonte:repubblica.it)

 

venerdì 16 dicembre 2011

A Natale ascolta il WWF: adotta un panda


Le Adozioni si arricchiscono di due nuove , ed in più il “Trio Adozioni” per fare il giro del mondo con le specie polari, italiane, africane e asiatiche e sostenere le azioni sul campo. wwf.it/adozioni

LA CONSERVAZIONE SENZA FONDI E’ SOLO CONVERSAZIONE
Per chiudere in bellezza l’anno, il WWF dedica il Natale alle specie simbolo del nostro pianeta che a causa della distruzione degli habitat naturali, di bracconaggio e cambiamenti climatici rischiano di scomparire per sempre. Adottare una specie, o regalare un’adozione, è un modo concreto per aiutare a salvare dall’estinzione tigri, orsi, elefanti, delfini, tartarughe marine, panda, oranghi e ghepardi, sostenendo i progetti sul campo portati avanti dal WWF in tutto il mondo. È di pochi giorni fa il comunicato della IUCN, l’Unione internazionale per la salvaguardia della natura. In base ad essi, un quarto dei mammiferi del mondo rischiano di scomparire. Ma proteggerli è possibile. Lo stesso comunicato spiegava anche che i programmi di salvaguardia funzionano se attuati in tempo. Tra i successi di questi programmi ci sono rinoceronti e cavalli, leoni… e non solo. I contributi raccolti sostengono progetti sul campo in tutto il mondo e il lavoro delle centinaia di ricercatori ed esperti che ogni giorno operano sul territorio per proteggere le specie in pericolo, equipaggiano pattuglie antibracconaggio o finanziano una giornata di gestione e riabilitazione di un animale sottratto al commercio illegale da reintrodurre in natura.
Scegliere di aderire al progetto di adozioni significa proteggere una delle 12 specie simbolo, ma anche le specie che con essa condividono l’ habitat. Se proteggo l’orso polare, ad esempio, proteggerò anche volpi artiche, trichechi, balene e via dicendo. Aiutando gli scimpanzè ne beneficeranno anche i gorilla, e questa moltiplicazione virtuosa è il risultato del nostro progetto.
Questo bel gesto non resterà impunito! Infatti ogni adozione è premiata con bellissimi doni.

Adozione Semplice (donazione a partire da 30€): una lettera di Fulco Pratesi, una scheda sulle caratteristiche ed i rischi corsi dalla specie, un certificato, un grande planisfero con evidenziate le aree di azione del WWF e un adesivo da apporre sull’area tutelata.
L’azione con Peluche (donazione a partire da 50€) include oltre ai materiali dell’adozione semplice un tenero “rappresentante” della specie scelta. I peluche WWF sono realizzati con una grande attenzione all’ambiente e ai bambini (di tutte le età!) essendo privi di componenti potenzialmente tossici che possono venire rilasciati sia in fase di produzione sia di gioco. I nostri peluche infatti vanno ben oltre i requisiti minimi richiesti dalla normativa vigente. Ad esempio, ad oggi la normativa prevede che solo quelli destinati ai bambini sotto ai 3 anni siano realizzati senza PVC. Ma nel peluche WWF non c’è traccia di questa sostanza pericolosa per la salute dei bambini dimostrando la grande attenzione del WWF a garantire un livello elevato di tutela dei consumatori e di protezione della salute sia umana sia dell’ambiente.
L’adozione Trio (donazione a partire da 125€) è dedicata ai quattro grandi habitat condivisi dalle specie: trio polare (orso polare, foca, pinguino), trio asiatico (tigre, orango e panda), trio africano (ghepardo, elefante e scimpanzè), trio italiano (orso bruno, lupo e delfino). Per ciascun trio si ricevono i tre peluche ed i rispettivi kit, ciascuno con il planisfero, e i certificati possono essere personalizzati con nomi diversi.
Per chi vuole ridurre a zero l’impatto della propria adozione, è possibile scegliere l’adozione digitale o “I WWF you” (donazione a partire da 30€), con il panda WWF circondato da un cuoricino, che permette di ricevere uno screensaver, uno sfondo per il desktop e una firma digitale direttamente via mail.
NESSUNA ADOZIONE VA PERDUTA! Ovviamente la propria scelta può essere condivisa sui social network, e se l’adozione è un dono, si può spedire al destinatario una bellissima ecard che preannunci il regalo, e che sarà recapitata nella data scelta: anche il 25 dicembre! Niente paura, quindi, per chi si è mosso all’ultimo minuto. Siete in tempo a donare un elefante anche se vi muovete la sera del 24 dicembre.
E le adozioni non vanno perdute: tutte quelle spedite vengono recapitate attraverso corriere sda, e l’ordinante riceve la lettera di vettura via mail per sapere sempre dove si trova “la propria tigre!”




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sabato 3 dicembre 2011

DOC/IT Un fine settimana dedicato al documentario italiano alla casa del cinema di Roma

Week-end denso di appuntamenti per il documentario italiano. Si conclude infatti la serie di proiezioni della seconda edizione del Doc/it professional Award ospitate dalla Casa del Cinema di Roma con la proclamazione dei vincitori sabato 17 dicembre.



Il week-end del documentario inizia venerdì 16. Doc/It e Casa del Cinema di Roma promuovono un interessante workshop informativo e pratico su cosa fare per esercitare il diritto all'equo compenso derivante dal diritto d’autore per la messa in onda dei documentari.

Parteciperanno Aldo Zappalà (produttore), Mariangela Barbanente (autore e presidente di Doc/It) e Diego D'Innocenzo (produttore/autore). Il workshop si svolgerà dalle ore 16.00 alle ore 19.00 presso la Sala Kodak ed è aperto a tutti gli autori di documentari interessati a saperne di più. La partecipazione è gratuita.

Sabato 17 dalle 14.30 alle 17.30 si svolgerà l’annuale Assemblea di DOC/it che sarà aperta anche a quanti non sono formalmente iscritti all’Associazione.

Tra gli argomenti all’ordine del giorno la proposta di creazione di un “Libro nero” dei rapporti tra Rai e produzione indipendente. Inoltre una relazione sulla trattativa tra SIAE e RAI e il progetto per gli “Stati Generali del documentario italiano”. Per finire un focus sulla distribuzione cinematografica di opere documentarie e la presentazione di progetti a supporto della promozione del documentario italiano sul mercato estero.

Dalle 18.30 alle 19.30 di sabato avverrà la presentazione della rivista bimestrale di critica cinematografica Close-up diretta da Giovanni Spagnoletti con un numero interamente dedicato al documentario. Close-up si presenta con una rinnovata veste grafica legata ad un nuovo progetto editoriale supportato dalla casa editrice che da ora pubblicherà la rivista: la Sovera Multimedia. La scelta è quella di rilanciare la rivista in una versione che coniughi l’esperienza con l’innovazione.

Dalle 20.30 cerimonia di premiazione dei vincitori del DOC/it professional Award 2011. Al termine della premiazione sarà proiettato il film vincitore. Cinque i documentari in concorso per aggiudicarsi un montepremi del valore complessivo di oltre 14.000. El sicario - Room 164 (2010, Gianfranco Rosi), Cielo senza terra (2010, Giovanni Maderna e Sara Pozzoli), This is my land… Hebron (2010, Giulia Amati e Stephen Natanson), Left by the ship (2010, Emma Rossi Landi, Alberto Vendemmiati), Il castello (2011, Massimo DʼAnolfi e Martina Parenti).

lunedì 28 novembre 2011

Reduce da una giornata stressante: Le Gruyere ti calma

E' stato provato scientificamente che dopo qualche ora di alta concentrazione sul lavoro è necessario rilassare la mente e i muscoli per poter essere ancora attivi. A me capita tutti i giorni, soprattutto nel pomeriggio lavorativo, di sentirmi affaticato e meno produttivo.
Una giornata all’insegna del: “fai questo, fai quello, sistema questo, hai chiamato a Tizio? Perché no? Recupera subito e come finisci, se riesci (ovviamente significa DEVI), dovresti farmi avere la recensione su cui stavi lavorando entro le 16.” E tu li a pensare.. “Come le 16?.. ma sono le 15:50 adesso!” .. lo puoi solo pensare, non dire, perché tanto conosceresti già la risposta.
Quando queste giornate diventano abitudine, bisognerebbe trovare una soluzione (che non è licenziarsi come molti di voi avrebbero pensato).
Prima ho provato con la palestra in pausa pranzo, ma mi rendevo conto che ero troppo affamato a quell’ora per poter sopportare un pasto leggero seguito da un’ora di attività, nulla da fare.
Dopo svariati tentativi, ho finalmente trovato ciò che mi ci voleva. Girovagando nella rete ho trovato questo video che consiglia un rimedio "non-convenzionale" contro lo stress:



Nonostante fossi demotivato dai fallimenti precedenti e con aspettative di successo prossime allo zero.. mi è bastato un primo boccone per sentirmi già più tranquillo. Non appena ho cominciato ad assaggiarlo, ho potuto apprezzare tutte le caratteristiche di questo prodotto che, come dice il video, TI CALMA per davvero!
Un assaggino ogni tanto a lavoro mi aiuta a restare concentrato e rilassato.. poi quando torno a casa ne approfitto per sbizzarirmi più che mai con innumerevoli ricette che si possono creare con Le Gruyère. Se ti manca l'inventiva o la creatività in cucina, basta visitare il sito http://gruyere.com
Io ho provato la "Piccata ai funghi e Gruyère AOC con pasta alle verdure", un prelibatezza che ti calma!
Clicca sull'immagine per la ricetta

sabato 26 novembre 2011

Assegnato a Pippo Baudo il Premio i Valori della Cultura – Premio Laurentum edizione 2011



Roma 30 novembre 2011– Per la V edizione del Premio i Valori della Cultura, il Centro Culturale Laurentum ha individuato in Pippo Baudo la giusta personalità a cui conferire il prestigioso riconoscimento.



Il Premio, che fino ad oggi è stato attribuito a Raffaele La Capria (edizione 2007), ad Antonello Venditti (edizione 2008), a Michele Placido (edizione 2009) e a Maria Luisa Spaziani (edizione 2010), mira ad insignire eminenti personaggi in campo artistico e culturale, che, attraverso l’uso della parola scritta, orale e musicata, si sono distinte per un’opera creativa di diffusione e promozione dei valori universali di cui la cultura è portatrice ed espressione.

Pippo Baudo riceverà il riconoscimento il 12 dicembre 2011 nel corso della cerimonia di premiazione del Premio Laurentum per la poesia edizione 2011, al Tempio di Adriano a Roma, perché: “attraverso il suo operato ha saputo promuovere la cultura non in chiave elitaria e ristretta bensì ampia e trasversale, per offrire e garantire pari opportunità di crescita e arricchimento ad una vasta platea di interlocutori, sia affrontando la difficoltà del vivere contemporaneo nelle problematiche socio-politiche ed etiche che affliggono la nostra società, sia offrendo spiragli di speranza attraverso la proposizione e l’adesione sentita e sincera a valori assoluti portatori di Bene e di pace. Con Baudo, che a buon diritto possiamo considerare uno dei migliori Padri della Televisione italiana, è stata inaugurata una tv la cui missione è un’operazione cultural-popolare e il cui scopo è creare una cultura di massa e con le Sue trasmissioni di maggior successo, caratterizzate da una trattazione di tematiche difficili e impegnative con un tono sempre chiaro e divulgativo, si è dimostrato che il servizio pubblico è in grado di raggiungere le vette della qualità, garantendo i risultati dell’audience.”

Ricevere un premio è una cosa che fa sempre piacere, poi ad una certa età è come una conferma, significa che hai lavorato bene, che qualcosa è rimasto, che è stato un lavoro capito e compreso – dichiara Pippo Baudo. In questo frangente, una giuria con dei membri così illustri e di prestigio conferisce maggiore autorità all'onorificenza. Mi fa piacere che premiando me si premi la "parola" perché è lo strumento con il quale fin dall'infanzia ho cercato di comunicare con il mio prossimo e che è il passaporto culturale più importante che l'uomo possegga. Mi auguro, per l'avvenire, di aver ancora tante parole da pronunciare e tantissime da ascoltare.

Pippo Baudo è considerato uno dei padri fondatori della televisione italiana. Detiene il record assoluto di conduzioni del Festival di Sanremo, ha calcato il palco dell’Ariston da padrone di casa ben 13 volte. La sua carriere televisiva, parte dagli anni ’60 e si dipana nella conduzione di noti programmi televisivi sia per le reti Rai che per quelle Mediaset. Cultore dell’arte e dello spettacolo in tutte le sue declinazioni è stato anche Direttore Artistico e Presidente del Teatro Stabile di Catania. Scopritore di talenti del calibro di Beppe Grillo, Heather Parisi, Lorella Cuccarini, Andrea Bocelli e Laura Pausini, si è messo alla prova anche come attore e scrittore di canzoni.

venerdì 25 novembre 2011

Doctor Video: nuove tecnologie per vecchi ricordi...


Ho ancora il ricordo annebbiato di quando mia madre voleva passare su VHS i filmini su pellicola che si trovavano a casa di mio nonno. Il matrimonio dei suoi genitori, gli eventi più importanti della famiglia, ricordi che il tempo, in questo modo, non avrebbe potuto farci dimenticare. E chiedeva informazioni per capire chi poteva farlo. Si, perché anche il nonnino si era tecnologizzato ed era passato al videoregistratore, questo nuovo portento della tecnologia.
Un’altra novità in casa nostra, invece, che aveva portato il videoregistratore era la nuova disposizione in casa della libreria. Non solo libri ma anche videocassette. Per non parlare poi della frenesia ed eccitazione di catalogare le videocassette che piano piano si moltiplicavano. Mio padre aveva elaborato la seguente tattica: scrivere su ogni VHS oltre al titolo, sulle fascette adesive che erano in dotazione (ve le ricordate?), anche un numero progressivo. Grazie a questo numero potevi agevolmente ritrovare su un quaderno dedicato allo scopo, quale film, documentario, evento familiare o sportivo era stato registrato. Peccato che le videocassette si moltiplicavano settimanalmente a vista d’occhio e la pazienza e l’impegno profuso dalla famiglia nei primi giorni svaniva rapidamente. Ci siamo ritrovati così ad essere sommersi dai supporti video senza rendercene conto. Tutto veniva registrato. Io avevo la mia videoteca personale con tutte le puntate di “Holly e Benji” registrate e tutti i film di Alberto Sordi e Carlo Verdone dei bei tempi!!!
Sembra un’epoca lontana eppure non sono passati così tanti anni. Sono arrivati in commercio i DVD, le memorie USB e gli hard disk: migliore qualità e minimo ingombro.
La domanda che ci si pone ora è: ma tutte le videocassette accatastate in cantina a prendere polvere che fine faranno? Beh, se non volete perdere i vostri ricordi più cari, gli avvenimenti più importanti del passato, i film che vi hanno lasciato un segno indelebile, che vi hanno fatto fare delle scelte importanti per la vostra vita, ho la soluzione al problema.

















Ho testato per voi Doctor Video, il nuovo dispositivo targato D-mail grazie al quale è possibile convertire i video analogici in digitale e salvarli su scheda SD, memoria USB e Hard Disk con la stessa qualità dell’originale, per poterli rivedere quando si vuole. Ed è il modo migliore per "digitalizzare" tutti i ricordi che stazionano su VHS.
È facile ed intuitivo: basta collegare Doctor Video con il cavo RCA o l’adattatore SCART/RCA (che si trovano in dotazione) al videoregistratore o alla videocamera, Premere Play sul videoregistratore/telecamera e REC su Doctor Video ed è fatta. La conversione in digitale ha inizio.
Poi mentre si trasferiscono i VHS su altri supporti si possono rivedere le immagini che scorrono sul display LCD 16:9 di Doctor Video. Funziona anche da player. Attraverso le 2 uscite video, si può collegare a qualsiasi televisore per riprodurre i video da Hard disk, USB e SD.

Ecco il regalo giusto per mia madre e la soluzione ai suoi problemi di spazio. Forse riusciremo a non sentirla più lamentarsi!  “Non so più dove mettere le cose”, “è sempre tutto in disordine”, etc. Non posso aiutarla con la mole di libri e giornali che abbiamo ma almeno le care e vecchie videocassette impolverate sparse in casa e in cantina troveranno rifugio in supporti che occupano uno spazio minimo e salvaguardano la qualità. Il nastro non si potrà più inceppare nel videoregistratore o rigare perché i nostri ricordi più cari saranno in salvo con Doctor Video!
Stimano che si possono salvare fino a 30 VHS o 60 miniDV su una classica memoria SD o USB. I filmati in VHS vengono convertiti in mpeg4: file di qualità, leggeri e facilmente condivisibili. Ciò significa che i nostri ricordi, se si vorrà, potranno andare in pasto agli amici in rete visto che non “peseranno” neanche troppo. Oppure, se volete un’altra dritta, io penso che farò un collage di vari video di ricorrenze familiari da proiettare dopo il pranzo di Natale! Già immagino le facce!
Informazione che credo vorrete sapere è il prezzo. Eccolo servito: € 169,90 (altra stima di D-Mail: il prezzo equivale alla conversione di circa 10 VHS in uno studio fotografico).  
E se comprate Doctor Video c’è un ulteriore vantaggio: parteciperete all’estrazione di una FIAT 500 fino al 31 dicembre 2011. Ricordatevi però di iscrivervi compilando la card che trovate nella confezione, oppure on line su www.doctorvideo.it o chiamando il numero verde800.372.372.
Scegliete il video convertito in mpeg4 a cui siete più affezionati o che ha un significato importante per voi, caricatelo su www.doctorvideo.it e aspettate. Il video più votato vincerà un iPad2 e ad estrazione chi lo ha votato potrà ricevere un iPhone4.
Una volta tanto so cosa regalare a mia madre per Natale. E le generazioni future della famiglia ne sapranno di più su come eravamo e quali erano le nostre abitudini.
I chili di troppo della mia fanciullezza non cadranno nell’oblio…grazie Doctor Video!!!


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lunedì 14 novembre 2011

Road to Ruins Festival: dal 18 al 24 Novembre a Roma, suoni e visioni del rock

Il Road To Ruins è stato per dodici edizioni uno dei più importanti festival internazionali punk rock. Da quest'anno cambia pelle, ampliando la sua prospettiva anche al cinema e alla documentaristica musicale, mantenendo comunque l’originaria vocazione dedicata alla musica ‘live’.

Il palcoscenico diventa anche schermo cinematografico e lo sguardo si estende sull’intero universo musicale che ha come fulcro il rock in tutte le sue derivazioni. Strutturata in sette giorni di programmazione con oltre cento ore di proiezione ricchi di eventi e proposte che contribuiranno, per la prima volta in Italia, a presentare le più stimolanti produzioni documentarie e di finzione del momento. Le proiezioni saranno supportate da una serie di eventi distribuiti su tutto il territorio metropolitano, con presentazione di libri, showcase e concerti, set acustici, Dj set, improvvisazioni, incontri con gli autori e performance che daranno forma ad un’esperienza culturale a 360°.

Non solo un festival di cinema o musica, quindi, ma un momento per vivere in modo totalizzante l'esperienza artistica. La sala principale sarà lo storico Cinema Farnese situato nella splendida cornice di piazza di Campo de’ Fiori a Roma. L'area della città, chiamata ad ospitare gli eventi correlati, invece, sarà il quartiere Pigneto, un fitto reticolo di strade che negli ultimi anni è diventato il punto di riferimento della creatività e della dimensione multi-culturale della capitale.





lunedì 7 novembre 2011

Bicycle Film Festival: a MIlano dal 16 al 20 Novembre

Sarà a Milano dal 16 al 20 novembre prossimo l’appuntamento italiano con il Bicycle Film Festival, in cui si incontreranno ciclisti e cinefili provenienti da tutta la Penisola.


L’evento è parte di una più ampia rassegna internazionale che coinvolge in questo finire di 2011 molte tra le principali capitali mondiali: da New York a Londra, da Sidney a Tokyo, passando per Parigi e San Paolo, e ancora tante altre.
Il Bicycle Film Festival nasce da un’idea di Brendt Barbur, il quale pare abbia avuto l’ispirazione da un episodio accadutogli personalmente:
Brendt Barbur, direttore e fondatore del Festival, è stato “costretto” a lanciare il Bicycle Film Festival dopo esser stato investito da un autobus mentre era in sella alla sua bicicletta a New York City. Ha insistito per trasformare la sua esperienza negativa in una positiva. Nel 2001 Barbur ha promosso il Bicycle Film Festival come un’occasione per celebrare la bicicletta attraverso la musica, l’arte e, naturalmente, il cinema.
Il Bicycle Film Festival è stato un catalizzatore importante per il movimento urbano in bicicletta, una delle forze più potenti e culturalmente rilevanti dell’ultimo decennio. Il BFF è sicuro di portare avanti questo slancio nel prossimo decennio.
Nell’attesa, ci godiamo questo video divertente ed emozionante al tempo stesso, dal canale YouTube di BFF.

mercoledì 26 ottobre 2011


Nuova tappa per il workshop firmato Lady Burlesque on Tour, l’iniziativa promossa da Europroduzione dopo il successo televisivo di Sky “Lady Burlesque”.



A raccontare tutti i trucchi per sedurre con divertimento e ironia sarà Deeva Kant, una delle concorrenti del fortunato reality televisivo. Si potrà così entrare nel vivo del burlesque – che vede la sua rinascita negli ultimi anni grazie ad artiste del calibro di Dita Von Teese e Dirty Martini – imparando a costruire i numeri, a scegliere gli abiti, a truccarsi e a creare le giuste coreografie.  
L’appuntamento è per sabato 22 ottobre dalle 15.30 alle 18.30 presso l’arcobalenodanza, Via Solari, 6 a Milano. 
Il progetto Lady Burlesque on Tour è lo spettacolo itinerante con le protagoniste del talent show televisivo – primo format al mondo interamente dedicato all’arte del burlesque – prodotto per Sky Uno da Europroduzione TV.

venerdì 21 ottobre 2011

Social King 2.0: Rai2 si tinge di social

Dal 23 Ottobre torna in onda su Rai 2 con la sua seconda edizione uno dei programmi che più mi ha appassionato la scorsa stagione… Social King (stavolta sarà 2.0!). La fascia oraria della trasmissione non mi spaventa più di tanto… certo la domenica mattina alle 9:20 sembra azzardato come orario, ma tanto a quell’ora basterà accendere il televisore comodamente sdraiato sul letto ed iniziare a vedere ed interagire con questo show. Interagire… esatto!!!
Per chi non ne avesse mai sentito parlare Social King 2.0 è il primo web talent show dedicato ai social network e che ha per protagonisti proprio le cosiddette “web celebrities”, tutti quegli utenti cioè che da anni popolano il web facendosi conoscere attraverso i blog, facebook, twitter etc.
Nelle varie gare che si succederanno i voti proverranno proprio dal web e non solo quelli: comodamente da casa si potrà infatti sfidare i concorrenti in studio proprio attraverso strumenti e tecnologie 2.0 e diventare così protagonisti dello spettacolo anche se appena svegli e, per esempio, ancora in pigiama!!! Le prove in studio riguarderanno diversi ambiti, ci saranno infatti esibizioni di canto, ballo, recitazione comicità e molto altro…il tutto con il pubblico a fare da sommo giudice ed a stabilire chi resterà nel cast del Talent game.

Grande novità di quest’anno è un’applicazione per smartphone creata ad hoc per il programma proprio dalla RAI in collaborazione con Telecom Italia e che darà la possibilità di effettuare il mobile check-in degli spettatori, un modo in più e tecnologicamente più avanzato per interagire con Social King 2.0. Gli spettatori potranno così con il proprio telefonino accedere ai vari momenti della trasmissione esprimendo il proprio giudizio sui concorrente o sul programma stesso e condividendo tutto in tempo reale sui social network. Ci sarà inoltre la possibilità di effettuare questo mobile check-in  anche attarverso un QR code che apparirà direttamente sullo schermo durante la trasmissione: basterà infatti inquadrare con il proprio smartphone il QR code associato all’ospite o all’esibizione preferita per poterli votare direttamente.
Questo servizio innovativo nasce dalla voglia di sperimentare nuove tecnologie per integrare  servizi ICT all’inerno di programmi televisivi, il tutto in ottica di migliorare la crossmedialità e parallelamente la diffusione del mobile entertainment.



La rivoluzione televisiva sta iniziando e per ora ne stanno prendendo parte RAI (Direzioni ICT, CRIT e Rai Ragazzi) e Telecom Italia…vediamo se davvero riusciranno a diventare anche loro dei Social King!!!







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lunedì 17 ottobre 2011

Eurovisioni 2011: XXV Festival Internazionale di Cinema e Televisione

Cinema di servizio pubblico
Rassegna di Anteprime di Film Tv e Fiction Europee

16-19 Ottobre 2011



LUNEDI' 17 ANTEPRIMA FRANCESE A PALAZZO FARNESE CON LA REGISTA JOSEE DAYAN, JEANNE MOREAU E JEAN-HUGUES ANGLADE

Dopo l’inaugurazione  ieri, domenica 16, al Goethe Institute che ha decretato il successo di un film controverso come  “ Il Bivio” di Uwe Janson sul delicato tema del celibato dei preti,  Eurovisioni, il Festival internazionale di Cinema e Televisione, giunto  alla 25esima edizione, prosegue all'Ambasciata di Francia in Italia a Palazzo Farnese con un’anteprima francese.

Programma ricco e assortito per Eurovisioni 2011, che prevede  per il 17-18 Ottobre 2 giorni di Dibattito  dal titolo “La Tv scatenata? Digitale, Cinema, Televisione e Democrazia alla prova della Tv Ibrida”, tra relatori internazionali e ospiti d'eccellenza, più il ritorno della tradizionale GIORNATA ITALIANA il 19 Ottobre, quest'anno dedicata al Confronto fra gli operatori italiani per le politiche europee dell'audiovisivo. L'evento è ospitato da vari luoghi prestigiosi della Capitale.

Lunedì 17 Ottobre,  Palazzo Farnese - ore 20.00

Ambientazione francese per la regista  Josée Dayan -  già regista de “I Miserabili” e “Le relazioni pericolose” - che sarà ospite della serata per l'anteprima Passionfilms/France Tv “La Mauvaise Rencontre”,  tratto dal Romanzo di Philippe Grimbert , con  Jeanne Moreau, Jean-Hugues Anglade, Agnese Nano.  L'opera è anche l'ultima interpretazione di Jeanne Moreau. In sala , oltre alla regista, anche il produttore del film e la direzione di France Télévisions.
In v.o. Con sottotitoli in italiano.

Tutti gli Spettacoli sono a ingresso gratuito, previo accredito obbligatorio via fax allo 06 59606571 o via mail promozione@eurovisioni.it Sarà data priorità agli iscritti alla Fan Page facebook: www.facebook.com/Eurovisioni.Friends.

martedì 11 ottobre 2011

Black Block: racconti dall'interno

Non solo un pugno alla bocca dello stomaco, ma un calcio dritto nelle costole. Questo è Black block di Carlo A. Bachschmidt, vincitore della Menzione speciale nella sezione Controcampo Italiano di Venezia 68. A dieci anni di distanza dai tragici fatti del G8 di Genova, tramite i racconti di 7 giovani testimoni tornano a materializzarsi di fronte ai nostri occhi le violenze del blitz alla scuola Diaz e le torture alla Caserma di Bolzaneto.





Lena e Niels di Amburgo, Chabi di Zaragoza, Mina di Parigi, Dan di Londra, Michael di Nizza e Muli di Berlino si raccontano entro luoghi spogli, aridi, semi-fatiscenti, vuoti, che si riempiono solo e soltanto delle loro parole. Equeste sono il solo vero mezzo che crea suspense e angoscia. Pensieri e parole, traumi e ricordi. Il documentario vive di questo, e si abbevera delle immagini di repertorio solo come appoggio ad una narrazione che scorre fluida, tutta d’un fiato. Che inchioda, scuote e ci colma di interrogativi di indignazione.
Bachschmidt sceglie di prendere in considerazione il punto di vista di chi ha ricevuto sevizie e manganellate sulla propria pelle, sulle proprie ossa. E tratta questa “versione dei fatti” con cura, come un oggetto prezioso con l’etichetta “fragile”, con un rispetto tangibile, come dimostra l’allontanamento della mdp dal prim(issim)o piano al campo lungo quando Niels si commuove e singhiozza nel ricordo del fratello che dalla Germania viaggiò tutta la notte per recarsi a Genova in suo aiuto. Una versione dei fatti che ci consegna un’immagine torbida e nera degli agenti di polizia, descritti come robocop in preda ad una follia omicida e sanguinolenta, e, ancor peggio, come cinghiali drogati e cani rabbiosi.
In un momento storico e sociale come quello che stiamo vivendo, Black Block risulta ancora più attuale ed utile per capire certe dinamiche che, viste da fuori, appaiono totalmente assurde.

venerdì 7 ottobre 2011

Arriva il Web Series Fest. Web series di tutto il mondo: "unitevi"!!!

E' stato annunciato in pieno stile social web – attraverso Facebook e Twitter – Web Series Fest, il primo festival italiano interamente dedicato alle web series. Un nuovissimo progetto pensato per promuovere seriali ideati e prodotti esclusivamente per la diffusione in internet che avrà la sua presentazione ufficiale nelle prossime settimane a Roma. 

All'interno di questa innovativa vetrina italiana della creatività digitale saranno premiate le migliori serie, sia italiane che internazionali, così come sarà riservata un'attenzione particolare al concorso per la miglior puntata pilota, votata direttamente dagli utenti.



Il seriale sul web è una realtà nata da giovani appassionati e professionisti di cinema e tv con la voglia di produrre in maniera indipendente opere di qualità anche con budget limitatissimi. Nell'era digitale l'incontro tra la creatività degli autori e la viralità del web ha portato alla nascita di nuovi format destinati ad un pubblico in evoluzione sempre più esigente e alla ricerca di prodotti originali.

Solo in Italia, negli ultimi mesi, sono state prodotte decine di web series: dall'ormai web-cult Freaks!, fenomeno da cinque milioni di spettatori, a Travel Companion e L'altra, premiati al L.A. Web Series Festival di Los Angeles. 

"Con questo festival vogliamo dare la giusta visibilità alla produzione dei giovani talenti del web – spiega il direttore artistico Edoardo Campanale – aiutandoli a raggiungere un pubblico più ampio e in grado di apprezzare il valore della creatività italiana, ancora fervida e sempre pronta a stupire, nonostante le limitazioni economiche cui è sottoposta".

A breve ulteriori informazioni ed aggiornamenti.

mercoledì 5 ottobre 2011

La famiglia Simpson in crisi? Motivi e numeri del calo d'ascolti

Un Natale da cani, era il titolo della prima puntata. Ma ora i Simpson rischiano di passarlo davvero. Anche se da quel debutto sono passati più di vent’anni, carichi di risate e riconoscimenti. Pare che il buon Homer abbia fatto il suo tempo. Quattro milioni di telespettatori in meno tra la prima e la diciassettesima serie sono un saldo che non lascia scampo. Neanche nell’immaginario microcosmo di Springfield. Al tempo di South Park, Griffin & C. quel vecchio humor caustico e politicamente scorretto non scandalizza più nessuno. Perché - diciamolo, Bart - «ciucciati il calzino» ormai è una carezza, rispetto allo slang che vomitano i teleschermi di mezzo mondo.


Ma la realtà deve aver davvero superato la finzione, se la famiglia Simpson passa inosservata. Perché quei musi gialli - appositamente disegnati così da Matt Groening per far credere agli spettatori che si trattasse di un guasto alla tv - sono stati dei veri eversori catodici. Hanno cambiato tutto: palinsesti, costume, linguaggio. Hanno trasformato i cartoon in una sit-com da prima serata.
La crisi non risparmia nessuno, nemmeno gli abitanti di Springfield: creata dalla penna del fumettista Matt Groening, la cittadina in cui si ambienta il cartoon I Simpson rischia di sparire, con tutti i suoi abitanti, dal palinsesto della tv Usa.
Un duro faccia a faccia si sarebbe svolto lunedì scorso tra i doppiatori della serie e i produttori dell’emittente Fox, che per far fronte alla crisi avrebbe imposto un radicale taglio delle spese al programma. Tradotta in termini contrattuali, la misura provocherebbe la riduzione del 40% dello stipendio delle sei voci dei personaggi principali, attori che dal 1987 a oggi su I Simpson hanno costruito un impero. Retribuiti con uno stipendio di circa 8 milioni di dollari per 22 settimane di lavoro all’anno, ma esclusi dal ricco mercato del merchandising, i doppiatori avrebbero controproposto alla rete una riduzione del cachet del 30%, in cambio di una percentuale sui ricavati dei gadget del cartoon. La rete, secondo voci interne al programma rimbalzate ieri sul web, avrebbe negato la possibilità di una negoziazione: «Se non riuscirà a tagliare drasticamente il costo dello show, la Fox lo chiuderà. Il merchandising de I Simpson ogni anno porta in cassa miliardi, e continuerà a farlo anche senza nuove puntate». La crisi più grave che si è abbattuta su Springfield, però, non è di natura economica ma creativa. Da anni in calo di popolarità, I Simpson sono passati da una media di 13 milioni di spettatori della prima serie ai 9 milioni della diciassettesima, e la tendenza sarebbe in discesa.
«Le ultime tre stagioni sono tra le peggiori mai prodotte», ha detto il doppiatore Harry Shearer, voce di Montgomery Burns, dopo che nel 2003 fu pubblicata la lista degli episodi preferiti dai fan: in classifica non c’era nemmeno una puntata andata in onda dopo il ‘97. Quanto all’autore Matt Groening, serenamente a capo di un impero di pupazzi, cd, videogiochi e persino una marca di birra, si potrebbe andare avanti all’infinito: «Onestamente - dice da vent’anni a questa parte - non vedo una possibile fine all’orizzonte».