mercoledì 24 ottobre 2012

Su Cubovision un inedito documentario su Mitt Romney

Lo sfidante di Obama raccontato dal reporter BBC John Sweeney




Mitt Romney, lo sfidante repubblicano del Presidente uscente Barack Obama, in un documentario inedito in onda su Cubovision, la TV di Telecom Italia disponibile anche su PC, tablet e smartphone. Romney è il quarto mormone a correre per la Presidenza degli Stati Uniti, dopo Joseph Smith nel 1844, il padre George W. Romney nel 1968 e Orrin Hatch nel 2000, ma nessuno finora è riuscito nell'intento. Il reporter di BBC John Sweeney, autore delle inchieste su Scientology, intraprende un viaggio attraverso gli Stati Uniti per capire cosa c'è alla base della diffidenza degli elettori americani, realizzando una vera e propria inchiesta sulla Chiesa Mormone, con interviste ai fedeli più osservanti, ai vertici della Chiesa di Salt Lake City, ai responsabili della massiccia campagna televisiva "Io sono mormone", ma anche a persone che hanno abbandonato la fede mormone. Alcuni americani hanno infatti la sensazione che la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, che vanta 40 milioni di fedeli in rapida crescita, sia una setta come Scientology, ma molto più scaltra e più potente, grazie a connessioni con la CIA e a relazioni potenti, voci confermate da chi, pentito, tornato all'ovile, ha trovato interi dossier sul proprio conto. 


Anche la poligamia è fonte di imbarazzo: benché sia formalmente disconosciuta dalla Chiesa Mormone e, anzi, sia stato creato un apposito comitato di controllo, di fatto è praticata da molti mormoni, come scopre Sweeney nel suo viaggio intervistando felici famiglie americane composte da due o tre mogli e una ventina di figli.

D'altronde la poligamia era ancora diffusa fino ai tempi del nonno di Mitt Romney e ora molti ancora ne vorrebbero un riconoscimento ufficiale. Intanto il candidato repubblicano, che da ragazzo ha trascorso 30 mesi di apostolato per la sua Chiesa in Francia, ha sbaragliato la concorrenza interna di Santorum e si prepara al confronto con Obama. Un sondaggio dello scorso ottobre lo dava vincente. Ma riuscir a vincere la diffidenza degli elettori americani?

venerdì 19 ottobre 2012

Frankenweenie di Tim Burton in anteprima al Lucca Movie 2012


Anche Frankenweenie, la nuova pellicola diretta di Tim Burton, sarà presentata in anteprima a Lucca Movie Comics & Games 2012. Il 1 novembre alle ore 22.30 proiezione in anteprima del nuovo gioiello animato del regista di Alice in Wonderland, che poi arriverà in Italia a gennaio 2013.

Frankenweenie - Dietro le Quinte - Foto 5

Lucca Movie Comics & Games si arricchisce ancora di una nuova interessante anteprima. La sezione Movie infatti sta svelando ogni giorno sempre più anteprime, eventi, sneak peek e molto altro 
La notizia è che ci sarà anche Frankenweenie, la nuova pellicola diretta da Tim Burton (Alice in Wonderland), che è già uscita nelle sale americane e che il pubblico italiano potrà vedere a gennaio 2013. Alla manifestazione, che si terrà nella cittadina toscana dal 1 al 4 novembre, ci sarà un’anteprima che permetterà ai fan di gustarsi la pellicola due mesi prima rispetto all’uscita nelle sale. La proiezione avrà luogo il 1 Novembre alle ore 22.30, presso il cinema Centrale.
Ispirato ad uno dei suoi corti di gioventù, Frankenweenie segna il ritorno di Tim Burton all’animazione in stop-motion, proprio come lo splendido La Sposa Cadavere. Il film racconta la storia di Victor, un ragazzino introverso che ha una grande passione per la scienza: quando il suo cane Sparky muore in un incidente, Victor riuscirà a riportarlo in vita, mettendo in subbuglio la popolazione di New Holland.
Nel cast vocale originale troviamo le voci di  Winona Ryder, Martin Landau, Martin Short, Catherine Anne O’Hara e Charlie Tahan (quasi tutti hanno già lavorato in passato con Tim Burton), mentre le musiche sono dello storico collaboratore Danny Elfman.
Frankenweenie farà il suo ingresso nelle sale italiane il 17 gennaio 2013.Per tutte le informazioni su Lucca Movie visitate la pagina Facebook, o seguite su Twitter e i social network le tag #LuccaMovie e #lcgmovieSW

mercoledì 3 ottobre 2012

Smamma! Sono arrivate le Smammas!


Ana Flore, Gisella, Carla e Benedetta, in arte le Smammas, sono quattro mamme e quattro amiche. Le legano la passione per la musica e la voglia di combattere per l’Indipendenza dei propri figli.
Secondo l’indagine Vivere Insieme, vivere meglio, elaborata da Censis e Coldiretti e presentata a Roma lo scorso 19 settembre, un trentenne su tre vive ancora con i genitori. Complice la crisi, ovviamente, ma non solo.

Ana Flore, Carla, Benedetta e Gisella hanno deciso di non stare a guardare e hanno scelto un modo davvero insolito per portare all’attenzione dell’opinione pubblica il tema ‘squisitamente Made in Italy’ dei giovani che, seppur meritevoli, rimangono in casa fino a trent’anni. Il testo della canzone riprende le raccomandazioni tipiche dei genitori e l’iniziativa ha uno scopo semiserio: le Smammas vogliono incoraggiare i propri figli a trovare insieme una soluzione a questo problema. E per farlo hanno bisogno dell’aiuto di tutti i ragazzi e ragazze italiani e, ovviamente, della musica R&B.
La filosofia delle Smammas si può riassumere in quello che loro chiamano lo Smammanifesto:
A tutti i figli. E a tutte le mamme.
Crediamo in un Paese dove i giovani diventino indipendenti prima di essere vecchi.
Crediamo nei sogni dei ragazzi e nella loro realizzazione.
Crediamo nei fatti concreti e non nelle raccomandazioni.
Crediamo in Internet e nella sua capacità di diffondere messaggi giusti.
Crediamo nella musica e nella sua capacità di parlare a tutti.
Crediamo che in una Società di grandi numeri, quattro sia il numero perfetto da cui partire.
Crediamo nel future scritto oggi, non ieri.
Crediamo nella consapevolezza e nella condivisione.
Crediamo in questa battaglia e nel vostro appoggio.
Che siate figli o mamme, l’indipendenza è più vicina di quanto pensiate.
State con noi.
“Non c’è niente di più brutto per una mamma che vedere gli anni che passano e i propri figli che non si sistemano – affermano – Ma non è del tutto colpa loro. Ci siamo dette ‘vogliamo continuare a parlarne fra di noi o vogliamo che ne parlino tutti?. Ovvio, che ne parlino tutti. Per far sì che qualcuno si impegni a trovare delle soluzioni”.