lunedì 2 settembre 2013

La triste "Reality".

Qualche giorno fa ho affrontato la "Reality" immergendomi nel film d'autore diretto da Matteo Garrone, presentato al Festival di Cannes 2012 e vincitore del Grand Prix. Garrone fotografa le aspirazioni del pescivendolo napoletano, Luciano, e della sua famiglia abbagliati dal miraggio del capo famiglia di entrare nella casa del Grande Fratello. Dal giorno del provino, convinto di essere stato preso, vive l'attesa come un'ossessione, fino a che la paranoia e la follia prendono il sopravvento su di lui. La percezione della realtà cambia irreparabilmente, stravolge la sua vita familiare e professionale con l'unico obiettivo di entrare nella Casa. Il sogno di diventare una celebrity lo cambia radicalmente al punto che la sua stessa famiglia non lo riconosce più. 
Triste e purtroppo vero. Specchio della nostra società. Speriamo i tempi migliorino.


Un plauso va all'attore protagonista Aniello Arena, Nastro d’Argento come miglior attore dell’anno. Detenuto del carcere di Volterra, condannato all’ergastolo per omicidio, ha trovato nel cinema e nel teatro un mezzo di riscatto, un modo per diventare forte, tenace. Per salvarsi, come dice lui.