venerdì 27 maggio 2011

Pirati dei Caraibi 4: Tim regala la Giamaica con Jack Sparrow



Qualche giorno fa curiosavo per il web alla ricerca di qualche spunto per le mie vacanze estive; abbastanza annoiato dalla giornata semi-uggiosa che la mia Roma mi stava tristemente regalando, mi sono ritrovato sulla pagina Facebook di TIM dove si parlava della possibilità di vincere una vacanza nientepopodimeno che in Giamaica!!! 


Leggendo bene ho scoperto che il tutto è una simpatica trovata della TIM che, in occasione dell’uscita del film I Pirati dei Caraibi: oltre i confini del mare, ha lanciato un concorso e messo in palio questo strepitoso viaggio. Partecipare al concorso sembra facilissimo: basta andare sulla pagina Facebook di TIM, accedere come fan con un rapido “mi piace” ed aprire l’applicazione/gioco dei pirati dei caraibi: dopo aver inserito i vostri dati, vi ritroverete catapultati alla guida del “vascello” di Jack Sparrow e dovrete essere abili nel condurre il vostro equipaggio a destinazione. Va detto che il gioco non è semplicissimo... ma se vi ricordate della giornata uggiosa e della noia che mi pervadeva capirete subito che mi ci sono buttato dentro divertendomi anche un sacco e sono riuscito a portarlo a termine! Una volta finito il gioco incrociate le dita… tra l’altro dovete anche sbrigarvi se volete tentare la fortuna perché il concorso termina il 29 Maggio!
Leggendo bene il regolamento  si apprende che il viaggione in palio comprende proprio tutto: il viaggio in aereo; sette notti al Rose Hall Resort (già il nome dice tutto!) con trattamento all-inclusive e libero accesso ai campi da golf e da tennis, al club salute, al centro vela alla spiaggia e alla piscine; Crociera attraverso la barriera corallina con oblò con vista sul fondo marino e l’assistenza di un esparto; e per finire anche un glamour tour per conoscere la Giamaica più cool!!!
Detto questo vi auguro buon divertimento con il gioco…però il viaggio, non me ne vogliate, vorrei proprio vincerlo io! :-)



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Et in Terra Pax: dalla periferia di Roma alle sale cinematografiche.




Da oggi nelle sale Et in Terra Pax, primo lungometraggio di Matteo Botrugno e Daniele Coluccini, due registi romani che da anni realizzano e producono cortometraggi di alta qualità. La pellicola, co-prodotta da Kimera Film e Settembrini Film e finanziata attraverso la  compartecipazione di attori e maestranze, è stata presentata alle giornate degli autori della 67° Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. La storia è quella di un gruppo di ragazzi della periferia romana di Corviale alle prese con quella che, in fin dei conti, è nient’altro che la vita quotidiana di una realtà difficile anche solo da immaginare.  

Clicca qui per leggere l'intervista ai registi per Cinemonitor

martedì 17 maggio 2011

Fischi a Cannes per "The Tree Of Life"

CANNES - Alle notizie incredibili di questi giorni, tocca aggiungere questa. L'unico film finora fischiato al Festival di Cannes, fra tanti mediocri, è l'opera più attesa del festival e della stagione cinematografica, The tree of life del leggendario Terrence Malick. Il capolavoro annunciato, la Palma d'Oro sicura, il quinto film in quarant'anni del più carismatico artista vivente, ha spaccato la sala della prima mondiale fra chi gridava al genio e chi alla boiata pazzesca. Ma, tanto per cominciare, si tratta del segno del vero artista. Ci voleva Malick per scuotere la Cannes di oggi dal torpore bulimico per cui film magnifici, come Midnight in Paris di Woody Allen e paccottiglia ridicola, come L'Apollonide del francese Bertrand Bonello, vengono ormai accolti con lievi variazioni dell'applausometro.
Il rischio di Malick è la sindrome dell'opera perfetta, raccontata dal genio di Balzac ne Il capolavoro sconosciuto. Ricordate? Un genio dipinge un ritratto perfetto agli occhi di tutti, ma non ai propri. Nel tentativo di creare un'opera definitiva, di «rubare a Dio il suo segreto», s'isola dal mondo, ritoccando ogni giorno il capolavoro. Quando, dopo dieci anni, lo mostra a un altro pittore si rende conto d'aver ridotto l'opera a una caotica selva di segni. Nessun genio, neppure Malick, può «rubare i segreti di Dio». Ma è anche vero che il racconto di Balzac anticipava di quasi un secolo le avanguardie pittoriche del XX secolo. Chissà se i nostri figli guarderanno a The tree of life come al primo vero film del nuovo millennio. 

lunedì 9 maggio 2011

Tarantino ed il suo prossimo film: sarà uno Spaghetti Western



Finalmente Quentin Tarantino si è deciso ad uscire allo scoperto. Il suo prossimo progetto sarà uno spaghetti western, genere di film che da tempo sogna di fare e che a forza ha inserito in tutti i suoi film precedenti, da Le Iene ai Bastardi senza Gloria.


Franco Nero aveva rivelato di essere stato scritturato per il film, addirittura citandone il titolo: L’angelo, il bruto e il saggio, e se fosse davvero così, questa volta Quentin l’ha fatta davvero grossa! Ora ci sono nuovi dettagli: nel film, Tarantino ha voluto anche il ‘suo’ Christoph Waltz, e le riprese dovrebbero avere inizio entro la fine dell’anno tra Spagna e Italia, proprio le location dei western che il regista vorrebbe omaggiare. Queste nuove notizie smentirebbero per fortuna il titolo riferito da Franco Nero, staremo a vedere cos’altro deciderà di copiare Tarantino.

venerdì 6 maggio 2011

Source Code: change the past, save the future...



Dopo il riflessivo (e filosofico) Moon, ecco Duncan Jones cimentarsi con il cinema americano, in un thriller al confine tra realtà e fantascienza dove la componente onirico-spirituale deve vedersela con il senso di spettacolarità e popolarità tipici dello stile hollywoodiano. 


Source Code inizia con il capitano Colter Stevens (Jake Gyllenhaal) catapultato all’interno del corpo di uno sconosciuto a bordo di un treno con destinazione Chicago in una tranquilla mattinata di sole. Nel giro di poco si arriverà a capire che il pluridecorato militare fa parte di un complesso (fisica quantistica e viaggi spazio/temporali lo dimostreranno) programma governativo volto a sventare alcune incombenti minacce terroristiche. Il nome del programma è, per l’appunto, Source Code.

Tralasciando gli aspetti prettamente tecnici (quante lauree in materie scientifiche ci vorrebbero per dare una spiegazione credibile di questo programma?), il Source Code prevede la possibilità di poter rivivere gli ultimi 8 minuti di vita di una persona, il tutto, in questo caso, per sventare un omicidio di massa. Gli ultimi 8 minuti come giustamente immaginerete non bastano al nostro protagonista quasi nemmeno a capire i panni di chi sta vestendo, da questo deriva un loop di scene vissute e rivissute, attraverso le quali Colter Stevens dovrà non solo ricostruire tassello per tassello la situazione in cui si trova, ma anche (e soprattutto) immaginare possibili scenari di risoluzione del tutto. Il classico “tempo scaduto, si ricomincia”, attraverso scene, luoghi, fatti, dialoghi ed episodi già avvenuti, già vissuti.

Ok, d’accordo la storia non è delle più originali, o meglio, è una sommatoria di filoni già esplorati da diversi generi del cinema mondiale: c’è il sogno interrotto del recentissimo Nolan, c’è il soldato che entra nei panni di un’altra creatura di Cameron, c’è il personaggio intrappolato sempre nelle stesse situazioni di (…vediamo…chi tiro in ballo…) Lola Corre, c’è addirittura l’avanti e indietro nel tempo della saga Back to the future. Beh insomma il saper mescolare tutti questi generi, proiettando letteralmente lo spettatore nel turbinio di angosce, paure, dubbi e perplessità di un protagonista a tratti “ex machina” e a tratti marionetta nelle mani del governo americano, fa sì che Jones superi (forse non a pieni voti) la prova del cinema “pop”; quello per intenderci dove la storia d’amore fra il personaggio maschile e femminile (Michelle Monaghan) della prima scena del film è talmente scontata che non portarla a termine sarebbe quasi un crimine.

Positiva l’interpretazione di Gyllenhaal, bravo, a nostro avviso, a dilazionare la sua presa di coscienza durante tutte le immersioni nella realtà parallela (anzi passata!) trasmettendo il giusto mix di sicurezza ed insicurezza, timore e rabbia, emozione e pentimento per le diverse situazioni che ne hanno contraddistinto la vita da uomo e da soldato.


Source Code è nelle sale da venerdì scorso e per quel che riguarda la sua promozione è interessante vedere come la produzione si serva di alcuni rami ben distinti della web promotion per farsi pubblicità, cosa che ultimamente accade per parecchi film, soprattutto quelli a base fantascientifica. Sulla pagina facebook del film ci sono infatti diversi giochi in tema con la storia della pellicola, che stimolano la curiosità degli appassionati, puntando a generare viralità ed a coinvolgere il maggior numero possibile di utenti. Chissà se si avranno soltanto 8 minuti a disposizione…