lunedì 25 ottobre 2010

Et in Terra Pax: torna in scena il realismo d'autore

Si chiama Et in Terra Pax il primo lungometraggio dei due registi romani che da anni realizzano e producono cortometraggi di alta qualità. La pellicola, co-prodotta da Kimera Film e Settembrini Film e finanziata attraverso la  compartecipazione di attori e maestranze,  è stata presentata alle giornate degli autori della 67° Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia e sarà l’unico prodotto italiano in concorso al Tokyo International Film Festival che si terrà dal 23 al 31 Ottobre nella capitale nipponica. I due registi sono al momento in cerca di distribuzione per far uscire al più presto il film in Italia, forti del grande successo riscosso a Venezia ed  alle anteprime di Roma, doppia proiezione sold out al cinema Farnese, e Milano.



La storia è quella di un gruppo di ragazzi della periferia romana di Corviale alle prese con quella che, in fin dei conti, è nient’altro che la vita quotidiana di una realtà difficile anche solo da immaginare. Si intrecciano in maniera nuda e cruda vicende che molto spesso accadono tra i palazzi dei quartieri periferici di tutta Italia e i due registi hanno scelto come ambientazione il serpentone di Corviale proprio perché rappresenta alla perfezione la tipica zona di confine tra lecito ed illecito, amore e odio, guerra e pace. La componente negativa è piuttosto forte, c’è poco spazio per false speranze e per timidi accenni di sensibilità; spesso ci si rifà alla legge del più forte proprio come in quei vecchi film in cui è il branco a farla da padrona.

In un intervista a Cinemonitor hanno raccontato come nasce e cosa vuole raccontare il loro progetto ed insieme a loro abbiamo anche fatto il punto sull’attuale situazione del cinema italiano tra i tagli ai fondi per la cultura e le oggettive difficoltà che parecchi giovani con idee valide trovano nell’affacciarsi nel mondo del cinema.

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