lunedì 14 gennaio 2013

Su Cubovision documentari da Oscar


Presentato con grande successo lo scorso dicembre in esclusiva su Cubovision,  "AIDS: Cronaca di una rivoluzione" (How To Survive a Plague) il film di David France sulla lotta all'AIDS, viene riproposto dopo la nomination agli Oscar® 2013.


E' la storia della lotta senza quartiere che il gruppo di attivisti della comunità gay-lesbica di New York, riuniti sotto il movimento ACT UP, ha combattuto dalla fine degli anni '80 per ottenere che l'HIV-AIDS divenisse una questione di interesse pubblico, affinché le autorità, i legislatori, il servizio sanitario e le multinazionali farmaceutiche americane si attivassero per combattere l'AIDS, la peste del secolo.
Altra novità del Canale Reportage di Cubovision - che propone solo inchieste e documentari di grande attualità e in esclusiva, distribuiti da CDI-Camera Distribuzioni Internazionali è la presentazione di Maurizio Caprara, giornalista, corrispondente diplomatico del Corriere della Sera, che guida lo spettatore alla visione di Reportage di notevole impatto socio-politico.




La presentazione dei nuovi titoli di gennaio comincia proprio con un altro titolo candidato agli Oscar® 2012 e Gran Premio della Giuria al Sundance Film Festival 2011: "Hell and Back Again", “All'inferno e ritorno”. "Abbiamo scelto di partire proprio da questo documentario - dichiara Caprara - poiché nel 2013 si intensificherà il ritiro graduale dei militari italiani dall'Afghanistan".
Si tratta di una straordinaria opera di cinema vérité contemporaneo sulla "guerra quotidiana" di un marine: sergente prima al comando di un plotone sul fronte afghano e poi reduce invalido a casa, nel North Carolina.

Un film documentario fuori dal comune.

Il 25enne sergente dei Marines Nathan Harris è alla testa del 2° plotone della Compagnia Echo, inviata nel sud dell'Afghanistan nell'estate del 2009 per una missione speciale dietro le linee nemiche.


Per sei mesi guiderà il plotone nelle incursioni e negli assalti alle roccaforti talebane, fino a che, gravemente ferito in un'imboscata, verrà rimpatriato. L'esperienza del ritorno a casa non è meno drammatica: tra i dolori della riabilitazione e i disagi del reinserimento nella società civile, l'amore della moglie Ashley, sempre al suo fianco con pazienza e comprensione immense, riuscirà forse a lenire qualche ferita.


 "Hell and Back Again" è l'eccezionale e pionieristica opera prima del fotoreporter di guerra Danfung Dannis, che ha effettuato tutte le riprese esclusivamente con una reflex digitale, in full HD.

Sottolinea Caprara: "Riguarda questa stessa parte del mondo anche Pakistan Top Secret di Edward Watts. Perché i nostri soldati, non soltanto gli americani, erano andati in Afghanistan? Perché da lì erano state preparate le azioni contro le Torri Gemelle. E la seconda parte dell'inchiesta della BBC è dedicata agli anni trascorsi nell'ombra da Osama Bin Laden".

Nel documentario viene scandagliato il controverso ruolo del Pakistan nella scacchiera internazionale, nella guerra in Afghanistan e nei rapporti con i Talebani e Al Qaeda.

Realizzato dopo l'uccisione di Osama Bin Laden, questo speciale BBC rivela come il governo pakistano e i suoi servizi di intelligence abbiano contribuito ad alimentare il conflitto in Afghanistan e continuino a controllarlo e a manipolarlo per i propri scopi.

Sempre dalla BBC, "Cioccolato: un'amara verità" di Paul Kenyon, una delle firme di punta di Panorama, la prestigiosa testata giornalistica di BBC. Circa il 60% del cacao mondiale è prodotto in due paesi africani: il Ghana e la Costa d'Avorio, dove oltre dieci milioni di persone dipendono dalla coltivazione e dalla raccolta del cacao. Molti di loro sono bambini - sfruttati come schiavi - spesso fatti arrivare dai paesi limitrofi dai trafficanti di uomini. Nel 2001 l'industria del cioccolato ha firmato un protocollo per certificare che il cacao utilizzato non proviene da piantagioni che sfruttano il lavoro minorile. A nove anni di distanza, Paul Kenyon indaga per verificare se l'applicazione del protocollo sia servita a qualcosa.

Per farlo, in un paese in cui i giornalisti che provano ad indagare sul cacao vengono arrestati ed espulsi, Kenyon si finge mercante di cacao e conduce la sua inchiesta in undercover.


I risultati mettono a nudo un'amara verità, nonostante le promesse, lo sfruttamento del lavoro minorile è ancora radicato nella filiera del cacao e lo stesso protocollo è più un accordo di facciata che una sostanziale presa di posizione contro il fenomeno.



3 commenti:

  1. Il video sull'Aids l'ho visto nella giornata mondiale per la lotta, davvero speciale, un documentario "nuovo" come modo di far emergere un pericolo mai domato della nostra società. Mi fa piacere sia candidato all'Oscar per come l'ho sentito dentro. Ho già visto altri video su Cubovision (durante le presidenziali americane e nei giorni "maya") e vedrò anche l'altro, sia per la candidatura l'anno scorso, sia perché oramai mi fido della loro programmazione

    RispondiElimina
  2. la categoria documentario non viene mai considerata molto, nè sui giornali nè sulle riviste specializzate che parlano degli oscar, figuriamoci che attenzione possono avere in televisione!
    Ottima iniziative dunque.

    RispondiElimina
  3. Concordo con chi dice che è un'ottima iniziativa. Mi interessano molto documentari di questo tipo e vedendo che Cubovision si interessa, nei diversi periodi, di mostrarcene in buona quantità, direi che la programmazione non sta sbagliando un colpo.
    Non vedo l'ora che arrivi la notte degli Oscar!

    RispondiElimina